Alla scoperta della vitamina A

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Cenni storici

Siamo agli inizi del ‘900 quando alcuni scienziati scoprono la presenza, nei tuorli d’uovo e nel burro, di un vitamina A 1fattore essenziale per la crescita dei ratti. Col tempo, e la definizione di studi più precisi, si arriva nei primi anni ’30, alla dimostrazione dell’esistenza di un composto chimico liposolubile, quindi non in grado di sciogliersi nell’acqua, chiamato Vitamina A, il quale è fortemente legato ad altri elementi di natura vegetale, i carotenoidi, dai quali trae origine.

Il legame tra retinolo e carotenoidi

La vitamina A si forma a partire dal β-carotene, una provitamina ricavata da fonti vegetali. I carotenoidi infatti, classe di composti chimici a cui appartiene il β-carotene, sono quegli elementi che conferiscono la tipica colorazione arancio-rosso alla frutta e alla verdura.

All’interno del nostro organismo, grazie alla presenza di un particolare enzima intestinale, una molecola di β-carotene viene convertita per formarne due di vitamina A. Quest’ultima, essendo liposolubile, viene assorbita a livello del fegato grazie alla presenza dei sali biliari e dei lipidi.

La vitamina A si presenta in 3 diverse forme: il RETINOLO, la RETINALDEIDE e l’ACIDO RETINOICO.

Che funzioni ha?

1) Sottoforma di acido retinoico sembra essere fondamentale per la maturazione embrionale e per la differenziazione di alcune linee cellulari. Questo è in grado di farlo poiché risulta determinante nella regolazione dell’espressione di alcuni geni.

2) La retinaldeide, che si forma a partire dal retinolo, è essenziale per il buon funzionamento della vista e per permettere la visione crepuscolare e diurna.

3) La vitamina A ha un ruolo importante anche nella crescita delle ossa e dei denti, e per le cellule della pelle.

4) E’ un potente antiossidante, come la vitamina E e la vitamina C, quindi protegge dai danni causati dai radicali antioxidants1 liberi e contrasta gli effetti dannosi provocati dal fumo, dall’inquinamento e dall’esposizione ai raggi UV.

5) Infine rinforza il sistema immunitario aumentando la resistenza alle infezioni.

Le sue fonti alimentari

Questo micronutriente è prevalentemente di origine animale, lo troviamo infatti al elevate concentrazioni nel fegato e nella milza, dove sappiamo essere messo in riserva, a seguire anche nel latte e nei suoi derivati e le uova.
carote1Come ti ho accennato all’inizio, derivando dai carotenoidi, anche i cibi che contengono quest’ultimi possono essere considerati una fonte principale di vitamina A. Per questo motivo vanno considerati come importante risorsa di questo elemento anche: peperoni, carote, albicocche e meloni, verdura a foglia verde.

Cosa può comportare una carenza di vitamina A?

Una grave carenza potrebbe riflettersi sulle capacità visive, come ad esempio la diminuzione dell’adattamento del nostro occhio alla bassa illuminazione, i casi più seri di deficit vitaminico potrebbero comportare secchezza della congiuntiva, membrana mucosa che ricopre il bulbo oculare, e della cornea.

Inoltre avendo a che fare con la formazione delle ossa e degli epiteli, con bassi livelli di vitamina A si potrebbe andare in contro ad alterazioni delle strutture ossee ed epiteliali.

Cosa sapere riguardo all’ipertossicità?

Un’assunzione eccessiva di vitamina A è dannosa soprattutto se di origine animale, mentre se assunta sotto forma di β carotene (di origine vegetale) i suoi effetti da iperdosaggio sono minimi. Di conseguenza in caso di carenze è consigliabile integrare con B-carotene o carotenoidi.

Per concludere…

Va da se che l’alimentazione assume un ruolo fondamentale per determinare parte dell’apporto di vitamine e sali minerali di cui il tuo corpo necessita ogni giorno, in modo da svolgere tutte le funzioni fisiologiche al meglio.

E nel caso in cui non bastasse, poiché al giorno d’oggi frutta e verdura sono povere di nutrienti, è molto importante avvalersi di buona integrazione, per far si che tu possa creare le fondamenta solide sulle quali costruire il tuo benessere.

Dott.ssa Carolina Capriolo
Biologa Nutrizionista

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Questo articolo ha 2 commenti

  1. maria teresa

    ho la pelle del viso squamosa e non mangio grassi ( solo pochissimo evo e non tutti i giorni ) potrebbe trattarsi di carenza di vitamina A?

    1. Carolina Capriolo

      Buongiorno Maria Teresa,
      è più probabile che la mancanza di grassi “buoni” vada ad influire sulla qualità della pelle. Per grassi “buoni” intendo quelli contenuti nell’olio extravergine d’oliva (può prenderlo ad ogni pasto), nella frutta secca (come noci, nocciole, mandorle, pinoli, pistacchi, semi di lino, di girasole) e nel pesce (soprattutto quelli più grassi: sardine, aringhe, acciughe, etc). Oltretutto è fondamentale bere molta acqua per idratare la pelle e permettere al corpo di svolgere tutte le sue funzioni e potrebbe essere d’aiuto la vitamina E. Quest’ultima può essere applicata sulla pelle, la si trova in gocce ed è oleosa; ha un’azione antiossidante e aiuta la rigenerazione cellulare.

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