La stevia, una preziosa alternativa

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Abbiamo parlato recentemente dei danni provocati dal consumo di zucchero bianco, di diabete, della differenza tra indice e carico glicemico, e anche di fruttosio, spesso usato erroneamente come valido dolcificante alternativo.

diabete1E’ arrivato il momento di parlare di cosa possiamo utilizzare come dolcificante, piuttosto che osservare solo cosa non va bene! Preparare dolci ricette sfiziose si può comunque fare, basta usare solo gli ingredienti giusti… scopriamo il primo assieme.

LA STEVIA

Avrete sicuramente sentito parlare della stevia, una piccola pianta erbacea, originaria del Sud-America, più specificatamente del Paraguay e del Brasile. Il suo nome scientifico è Stevia rebaudiana, pur essendo una pianta perenne, è poco resistente al gelo, quando fiorisce sviluppa dei piccoli fiori biancastri. Non è un caso che io l’abbia definita come “piccola” pianta erbacea, infatti può raggiungere al massimo i 50 centimetri di altezza.

Il suo prezioso potere edulcorante è stato scoperto tra la fine del ‘800 e gli inizi degli anni ’30, essa infatti è molto più dolce del comune saccarosio, all’incirca 150-200 volte di più!

Ma non dobbiamo preoccuparci in quanto pur essendo molto più dolce a sapore, non è uno zucchero, quindi i suoi principi attivi non vengono assorbiti dal nostro organismo e in questo modo non hanno alcun effetto significativo sui livelli della glicemia.

Quali sono i suoi principi attivi?

La stevia è composta da 3 principali principi attivi:

– Steviosidi: hanno un potere edulcorante 250-300 volte superiore allo zucchero tradizionale.

– Rebaudiosidi (di tipo A, B, D, E): il loro potere dolcificante è 350-400 volte maggiore rispetto al saccarosio.

– Dulcoside (di tipo A, B)

Le percentuali dei diversi componenti possono variare a seconda della stagionalità, delle cultivar e dell’ambiente di crescita.

Le sue caratteristiche

E’ noto il particolare retrogusto amarognolo simile alla liquirizia di questo dolcificante, ed è proprio dovuto al rapporto tra steviosidi e rebaudiosidi A presenti al suo interno: maggiore è la percentuale di quest’ultimi e minore è il retrogusto della pianta.

Sempre grazie alle sue componenti, la stevia è abbastanza stabile al calore, al pH, non fermenta, non si caramella se cotta ed è solubile in acqua.

menta1Tale dolcificante si ricava dalle foglie, dove i principi attivi si trovano in quantità più concentrate. Le foglie, una volta raccolte, vengono disidratate e infine tritate finemente per ricavarne il dolcificante.

Una scelta vantaggiosa

La stevia è priva di calorie, ha un indice glicemico uguale a zero, quindi dolcifica a sapore ma non zucchera. E’ quindi un’ottima alternativa per eliminare lo zucchero dalla dieta ed evitare tutto ciò che il consumo di quest’ultimo comporta: innalzamento dei livelli glicemici, alimentare le infiammazioni, ritenzione idrica, squilibrio dei livelli di insulina e leptina, ingrassamento.

Spesso nei negozi possiamo trovarla tagliata con l’eritritolo, un altrettanto valido dolcificante naturale di cui parleremo più specificatamente in futuro. Queste due sostanze vengono mischiate per limitare e rendere meno intenso il retrogusto particolare della stevia, in quanto l’eritritolo non ce l’ha, più similmente allo zucchero tradizionale.

Non bisogna quindi preoccuparsi di trovare la stevia mischiata a quest’altro elemento, basta essere consapevoli che non si tratta di puro estratto della pianta in questione.

Infine bisogna specificare che la stevia è utilissima per preparare qualsiasi tipo di biscotti1dolce, dai biscotti alle torte, ai muffin e chi più ne ha più ne metta! Per altro se il suo gusto può essere particolarmente marcato nel tè o nel caffè, lo è molto meno se aggiunta come dolcificante nei dolci, in quanto si camuffa di più.

L’unico consiglio è: avendo un grosso potere edulcorante, dosatela con cura!

Dott.ssa Carolina Capriolo
Biologa Nutrizionista

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Questo articolo ha 6 commenti

  1. antonietta

    Ho già scritto il 21 ottobre dicendo: La uso da vari mesi ed ho perso 3 kg. Ad oggi ne ho persi 5 di kg e sono spariti quasi completamente i cuscinetti sulle cosce!

  2. anna

    Anche l’indice insulinico sembra essere pari a zero sembrerebbe la panacea…Ma chi ha ragione?il fruttosio è ancora discusso,vari zuccheri naturali e non entrano ed escono dalle classifiche di biologi, nutrizionisti,chimici…Non è che poi come il fruttosio nasconde insidie?

  3. Mauro Baldasarre

    Io la uso da 5 anni da quando ho scoperto di essere diabetico. Grazie a mia moglie riesco a non essere escluso dai dolci non zuccherati che ormai i miei amici li apprezzano più dei tradizionali.

  4. Antonietta

    Io la uso da 3 anni circa, eliminando completamente lo zucchero, ne sono molto soddisfatta non mi crea tutte le problematiche che mi dava lo zucchero

  5. antonietta

    Come ho già scritto la uso da vari mesi al posto dello zucchero e sono molto soddisfatta, ho perso 3 chili!!!!!

  6. Gianna

    Io che sono golosa di dolci che tanto mi fanno ingrassare a livello addominale, mi sa che ne farò uso al posto dello zucchero di canna. Voi quali ulteriori consigli potete darmi? Grazie anticipate…cordiali saluti

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