Alla scoperta di lisina e prolina!

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Oggi andiamo alla scoperta di due aminoacidi, all’apparenza meno noti e importanti, ma che in realtà si rivelano estremamente preziosi per il nostro benessere, stiamo parlando di Lisina e Prolina

Qual è l’importanza della lisina?

La lisina è un amminoacido essenziale che il nostro organismo non è in grado di produrre, ma che deve introdurre attraverso l’alimentazione e l’integrazione.

La lisina partecipa, grazie alla sua azione sinergica con la vitamina C, alla formazione del collagene, una proteina fibrosa che è parte costituente delle ossa, delle cartilagini e di altri tessuti connettivi.

Questo aminoacido favorisce la formazione di ormoni (come l’ormone della crescita), di enzimi e di anticorpi.

Risulta indispensabile per lo sviluppo delle ossa permettendo che il calcio si fissi all’interno di esse.

La lisina è il precursore della vitamina B3, anche nota come niacina; e anche della carnitina, molecola coinvolta nella produzione di energia attraverso l’ossidazione degli acidi grassi nei mitocondri delle cellule.

E’ uno dei costituenti principali del capello, la lisina infatti è contenuta nella cheratina.

La sua assimilazione è favorita dalla presenza di alcuni micronutrienti come il manganese, il magnesio, la vitamina C e la vitamina B6, nota anche come piridossina.

L’utilizzo della lisina è stato anche proposto per prevenire la riattivazione dell’herpes simplex, virus responsabile degli episodi ricorrenti di herpes labiale.

Dove possiamo trovarla?

Ricordando sempre che la lisina è un aminoacido essenziale, che non riusciamo a produrre, è prezioso capire quali alimenti ne sono ricchi, per cercare di assicurare al fisico la giusta concentrazione.

Essa è presente soprattutto nella carne, nel formaggio, nei semi di amaranto, nel latte, nelle uova, in alcuni pesci (merluzzo e sardine) e nei legumi. Al contrario è scarsamente presente nei cereali.

Dosaggi consigliati

I dosaggi consigliati di lisina corrispondono a circa 400-500 mg giornalieri. Questi infatti assicurano una buona azione da parte di quest’aminoacido, nello svolgere le sue funzioni e favorisce contemporaneamente l’azione di altri nutrienti fondamentali, come ad esempio la vitamina C.

Passiamo ora ad analizzare la Prolina

La prolina fa parte di quegli aminoacidi definiti non essenziali, in quanto l’uomo è in grado di sintetizzarlo; il suo assorbimento a livello gastro-intestinale dipende dal sodio e si riduce notevolmente quando assumiamo antibiotici o quando si assumono grandi quantità di alcol.

Questo elemento svolge numerose funzioni per il nostro organismo:

Viene metabolizzato formando l’idrossiprolina, anch’essa componente importante del collagene. La prolina quindi si rivela preziosa nella riduzione del rischio di malattie cardiovascolari.

Essa viene sfruttata per attuare la riparazione dei tessuti, da quelli connettivi a quelli muscolari, soprattutto in seguito a forti ed intensi sforzi fisici. Ad esempio i livelli di prolina sono ridotti negli atleti che corrono lunghe distanze e quindi svolgono attività di resistenza.

Quali sono le fonti naturali migliori di prolina?

Possiamo trovare questo aminoacido soprattutto nei formaggi stagionati (come il parmigiano, il pecorino, il gorgonzola, etc), nei semi di senape e in quelli di papavero, nel basilico e nell’alga spirulina.

Integrare la prolina

Laddove l’apporto di questo aminoacido non fosse sufficiente attraverso l’alimentazione, è possibile e consigliabile integrarlo, seguendo sempre dei dosaggi giornalieri circa di 400 mg, fabbisogno che può aumentare ulteriormente in caso si svolga attività fisica di resistenza e molto intensa.

Dott.ssa Carolina Capriolo
Biologa Nutrizionista

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