Digiuno: i vantaggi di non mangiare sempre..

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Esistono numerosissime diete, dalle più semplici alle più particolari e complesse, ma avete mai sentito parlare del digiuno e di quanto possa rivelarsi importante?

Di cosa si tratta?

Ebbene ci si può approcciare in maniera diversa al digiuno, a seconda di quanto lungo lo facciamo e con che frequenza scegliamo di seguirlo. Approfondiamo un po’ l’argomento.

Il digiuno periodico

dieta vegetarianaIl digiuno più duro da affrontare è quello periodico, che dura 4 giorni e possiamo ripeterlo ogni 2 mesi al massimo. Durante questi giorni è possibile assumere bevande come acqua, caffè, te, tisane e una zuppa esclusivamente di verdure, che corrisponda circa a 50 kcal, ogni 24 ore. Se ci soffermiamo a pensare un secondo al nostro stile di vita, è facile pensare a quanto possa essere duro sostenere un regime del genere per 4 interi giorni.

Il digiuno intermittente

Come compromesso è così che si è arrivati a mettere a punto il digiuno intermittente. Tale approccio consiste nell’alternare periodi di relativo digiuno a pasti più sostanziosi o normali.

Attualmente esistono diverse variazioni di questo concetto e, in base agli studi scientifici per ora pubblicati, tutti hanno ottenuto risultati positivi sulla salute, per quanto riguarda il peso e la longevità. Una dieta di questo tipo è molto più facile da seguire poiché non si ha la sensazione della privazione.

L’astenersi dal mangiare in maniera intermittente, considerando tutte le varianti possibili (2 giorni di digiuno intervallati da 5 di nutrizione normale, oppure un giorno di “astinenza dal cibo” e uno no, etc.,), aiuta l’organismo a funzionare al meglio tenendo conto della sua programmazione ormonale fisiologica. Infatti in questo modo la produzione di ormoni come l’insulina e la leptina, che gestiscono i livelli di zucchero nel sangue e la sensazione di fame/sazietà, si alternerebbe tra secrezioni basali e brevi picchi temporanei, raggiungendo un buon equilibrio.

La dieta mima-digiuno

Anche conosciuta come “fast mimicking diet” essa rappresenta un regime alimentare che “mima” nel vero senso del termine, la condizione di digiuno. Come è possibile questo?

Tale schema alimentare ipocalorico dura tendenzialmente 5 giorni e si puo’ intraprendere 1 volta al mese, oppure ogni 2 -3 mesi, a seconda della condizione fisica. E’ caldamente sconsigliato se il paziente risulta sottopeso e con gravi carenze nutrizionali, oppure se ha perso tanta massa muscolare in poco tempo o ancora se fa molta attività fisica.

La dieta mima digiuno prevede solo verdure e grassi buoni (olio evo, olio di cocco, frutta secca, mandorle1olive, cocco, avocado). Bisogna escludere quindi, durante questi 5 giorni, proteine animali, legumi, frutta, zuccheri, amidi.

Il primo giorno deve essere di 1100 Kcal (ricavando meta’ delle calorie dalla verdura e meta’ dai grassi). Nei successivi 4 giorni invece devono essere assunte 800 Kcal al giorno (sempre spartendole equamente tra verdura e fonte di grassi buoni).

Quando questo ciclo si conclude, quindi al giorno 6, bisogna ritornare alla dieta tradizionale ricordando però che per le prime 24 ore successive è consigliabile mangiare piu’ carboidrati (legumi, cereali integrali, frutta, verdura) e meno proteine animali.

Quali sono i vantaggi di fare il digiuno?

1. Si favorisce l’attivazione del metabolismo permettendo di bruciare meglio i grassi.
2. Diminuisce la resistenza insulinica e leptinica.
3. Si contrasta l’invecchiamento cellulare rinforzando il sistema antiossidante.
4. Si migliora il ciclo sonno/veglia, grazie all’ottimizzazione del sistema endocrino.
5. Si rinforza il sistema immunitario
6. Diminuisce il rischio cardiovascolare e di ipertensione

Inoltre…

cancer cell made in 3d software
Secondo uno studio del 2012 del Dr. Longo et al., brevi periodi di digiuno possono rivelarsi estremamente positivi nel maneggiare pazienti normopeso che si sottopongono a terapie chemioterapiche.

Nello specifico lo studio ha osservato che nei topi, come negli umani, il digiuno comporterebbe una protezione delle cellule non cancerogene dagli effetti collaterali estremamente tossici delle cure chemioterapiche e un ritardo nella progressione della malattia.

E’ possibile affermare che un trattamento dei pazienti con il digiuno, renderebbe le terapie contro i tumori più efficaci e specifiche nel contrastare esclusivamente le cellule cancerogene. Questo è stato osservato per il melanoma, il glioma ed il cancro al seno.

Il digiuno rallenta molto le cellule in rapida divisione e fa scattare un “crisi energetica” che rende le cellule tumorali selettivamente vulnerabili a chemio e radioterapia. Numerosi studi esistono a sostegno di questa ipotesi.

Dott.ssa Carolina Capriolo
Biologa Nutrizionista

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Questo articolo ha 3 commenti

  1. Maurizio Bernardini

    Nello specifico vorrei sapere quali cibi mangiare e soprattutto le quantità per poter stare entro le 800 kcal.

    1. Carolina Capriolo

      Buongiorno Maurizio,
      Per rientrare nelle 800 kcal giornaliere (spartendole rispettivamente nelle proporzioni giuste tra verdura e grassi buoni) le quantità possono essere all’incirca queste: 2 tazze piene di verdura cotta e/o cruda condita con 1 cucchiaio da minestra di olio extravergine d’olive e 15 mandorle oppure al posto di quest’ultime 2 cucchiai di semi di zucca o di girasole. Questo è un esempio, tanto per avere un’idea generale delle quantità dei vari alimenti.

      1. Carolina Capriolo

        Non ho specificato scusi, che quelle che ho indicato sono le quantità per un solo pasto. quindi nell’arco della giornata possono essere consumati 3 pasti di questo tipo. Bevendo sempre molta acqua (tra i 3 e 4 litri giornalieri)

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