Le intolleranze alimentari: cosa devi sapere

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Hai notato come negli ultimi tempi siano molto più diffuse le intolleranze alimentari? O ti sei mai domandato perché tante persone soffrano di questi disturbi ora più che mai? Ebbene i motivi sono svariati:

1. L’alimentazione oggigiorno presenta delle grosse mancanze nutrizionali, che si ripercuotono sulla salute del nostro organismo. Infatti frutta e verdura a causa delle coltivazioni intensive, dell’impoverimento dei suoli e del peggioramento dello stato dell’aria, hanno perso gran parte delle proprietà nutritive che presentavano anche solo 50 anni fa. fast foodLa cultura per il cibo ipercalorico ma a basso valore nutrizionale si è ampiamente diffusa e parallelamente l’utilizzo per comodità di cibi altamente elaborati e ricchi di conservanti aggravano la situazione.

2. Inoltre quello di oggi è un mondo che è sempre di corsa, non ha tempo da dedicare al cibo, il pasto è sempre meno un momento di convivialità e di benessere, è più un dovere o un abitudine. Questo influisce molto sulla qualità della digestione e di conseguenza sul benessere di un organismo.

3. Infine, una volta che ti accorgi di avere dei disturbi o sintomi legati al consumo di particolari cibi, la preoccupazione principale è quella di eliminarli o ridurli senza andare a fondo sulla causa scatenante, accontentandoti di migliorare la situazione o imparare a conviverci.

 

Partiamo dai sintomi…

Le intolleranze alimentari si identificano come disturbi che compaiono nel tempo ( sino a 72 ore) dopo l’assunzione di determinati alimenti con la comparsa di svariate sintomatologie:

sistema nervoso: cefalee, depressione, scarsa concentrazione, astenia (stanchezza e debolezza);
apparato gastro-enterico: diarrea, meteorismo, Morbo di Crohn, sindrome del colon irritabile;
cute: orticaria, eczema, psoriasi, acne;
apparato muscolo-scheletrico: crampi, dolori articolari.

Come si può vedere i sintomi sono molto svariati e possono essere fraintesi con qualche altra patologia, motivo per il quale spesso un’intolleranza alimentare passa inosservata per molto tempo o non viene correttamente diagnosticata. Per fare questo esistono dei Test diagnostici ben precisi.

 

Le intolleranze più frequenti

Al glutine: è una delle intolleranze alimentari più diffuse, viene considerata malattia autoimmune, a causa della risposta immunitaria che scatena il corpo contro se stesso in seguito all’assunzione di glutine. Esiste una percentuale di predisposizione genetica alla malattia e spesso causa disturbi intestinali acuti.
Al lattosio: questa forse è la più diffusa al mondo, è attribuibile alla mancanza dell’enzima lattasi nell’adulto, fondamentale per la digestione del latte e dei suoi derivati. Esiste anche in questo caso un’eventuale predisposizione genetica.

 

Linee guida generali

Quando si sviluppano parecchie intolleranze alimentari (solitamente si parte dallo sviluppo di una sola ipersensibilità ad un preciso alimento per poi sfociare in una comparsa di vari sintomi con cibi diversi) deve essere interpretato come un campanello d’allarme da parte del nostro corpo. Spesso infatti una condizione del genere è la dimostrazione che il nostro intestino non riesce a funzionare al meglio e i giusti nutrimenti non vengono assorbiti correttamente.

disturbi_intestinaliQuindi la causa non è l’alimento in se, ma il fatto che il tuo intestino non stia lavorando bene perché magari la sua flora batterica è alterata. Devi sapere infatti che nella norma esso è popolato per l’85% da specie batteriche probiotiche che aiutano il regolare funzionamento dell’organismo e per il restante 15% da specie potenzialmente patogene. Quando queste proporzioni variano in modo consistente la permeabilità intestinale si altera e si sviluppano facilmente reazioni allergiche.

E’ importante di conseguenza agire a questo livello, mediante l’assunzione di probiotici e di integratori fitoterapeutici per risanare la flora intestinale, e poter permettere l’assimilazione di tutti i nutrienti di cui il tuo corpo necessita.

Non è escluso quindi che, una volta sistemata la funzionalità intestinale, i sintomi comparsi per un’intolleranza alimentare si attenuino o addirittura scompaiano nel tempo.

integratori_personalizzatiVa ricordato però che per ristabilire il giusto equilibrio tra flora batterica aerobia e patogena, ci vuole pazienza… si parla di almeno 3-4 mesi a seconda della condizione di partenza seguendo un’alimentazione corretta e un’integrazione specifica, adatta alla risoluzione di questo disturbo.

 

Dott.ssa Carolina Capriolo
Biologa Nutrizionista

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Questo articolo ha 7 commenti

  1. Halyna

    Mio figlio sette anni soffre allergia e intolleranza alimentare, i sintomi- costante prurito, eczema, meteorismo.
    Vorrei chiedere quanto tempo si può o si deve prendere probiotici per risanare la flora intestinale, ci sono effetti collaterali? come si può capire condizione della flora batterica, esiste qualche test…?
    Grazie

    1. Carolina Capriolo

      Sarebbe auspicabile sostenere la cura con i probiotici fino alla completa sistemazione della flora intestinale, in qualsiasi caso sicuramente si parla di qualche mese (avendo suo figlio solo sette anni, il tempo necessario per risanare la flora è minore di quello di un adulto). L’azione del probiotico potrebbe comportare un aumento del gonfiore o degli altri sintomi, in quanto il suo scopo è quello di eliminare i batteri patogeni in eccesso che popolano il nostro intestino e questo determina da parte loro una liberazione maggiore di sostanze, dette “endotossine” che creano i vari fastidi. Quindi per semplificare l’argomento: è possibile vedere acutizzarsi alcuni sintomi legati alla flora batterica alterata, ma ciò significa che il probiotico sta agendo e svolgendo il suo lavoro.
      Esistono alcuni test per individuare la condizione della flora batterica, uno di questi si chiama TEST della DISBIOSI

  2. cicio francesca

    mi hanno diagnosticato…pre intolleranze al lieviti e al latte ..io non ma ngio allora pane….e derivati uso latte di soia e gallettedi riso….il mio problema ègonfiore ma non diarrea.dé esatto?? ditemi voi

    1. Carolina Capriolo

      Io consiglierei di sostituire le gallette di riso con quelle di grano saraceno/quinoa e gli altri cereali senza glutine. Inoltre eliminerei la soia sostituendola con latte di mandorle che è più nutritivo.

  3. Marta Santi

    E’ sempre interessante leggere di quest argomenti riguardanti la salute, io conosco abbastanza in quanto ho sempre sofferto di questi sintomi peggiorando col tempo, un po per predisposizione genetica , un po perche nel corso degli anni ho disordinato la mia alimentazione fino al punto che all’età di 45 anni ho dovuto fare una serie di esami ed arrivare a scoprire che ho intolleranza a tre grandi gruppi, quali, lieviti e fermenti, nichel e glutine. Ora con un programma specifico devo rieducare organismo e sistema immunitario a nutrirsi partendo da un o svezzamento come nei bambini. La strada è lunga ci vorranno parecchi mesi, ma sono al limite e non posso più stare male.Grazie Marta.

  4. Pierangelo

    Bellissimo articolo!
    personalmente penso però, che più che predisposizioni genetiche siano per lo più abitudini alimentari e di pensiero ereditate.
    Grazie dott.ssa

  5. salvatore

    sempre esaustivi i vostri commenti

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