Sinusite: il rischio ai cambi di stagione

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Sinusite, di cosa stiamo parlando?

Partiamo andando ad analizzare la parola sinusite, che deriva dal latino sinus, cavità/seno, e dal suffisso medico -ite, che definisce la presenza diinfiammazione infiammazione. Tradotta letteralmente quindi la sinusite rappresenta l’infiammazione dei seni paranasali, e più nello specifico delle mucose che rivestono questa zona. I seni paranasali sono quattro paia di piccole cavità piene di aria che fanno parte del cranio e che comunicano col naso. Hanno molteplici funzioni: sono essenziali per la funzionalità e la protezione dell’apparato respiratorio, aumentano la percezione degli odori, alleggeriscono la scatola cranica e regolano la tonalità della voce.

Se queste cavità si riempiono, per esempio per l’accumulo di muco, la respirazione diventa più difficoltosa e la zona si può infiammare.

Inoltre il ristagno di muco diventa nel tempo un luogo ideale per la proliferazione di batteri e virus, giunti ai seni dall’esterno, comportando spesso lo sviluppo ulteriore di un’infezione.

Riconosce la sinusite dai sintomi

L’infiammazione e infezione di queste strutture è molto difficile da combattere e tende a divenire cronica nel tempo, causando episodi ricorrenti di febbre, cefalee, ostruzione e secrezioni nasali.

I sintomi più comuni legati alla sinusite sono naso chiuso, dolore facciale (concentrato sulla fronte e al centro, nella zona tra gli occhi), sensazione di pressione in viso, mal di testa, alle volte anche mal di denti, anosmia (non riuscire a sentire gli odori), stanchezza, gonfiore attorno agli occhi e a volte, a causa dell’infezione batterica, secrezioni di muco e tosse.

La sinusite può presentarsi in forma:

– acuta: di durata non superiore a 2 o 3 settimane;
– cronica: che può protrarsi anche per un paio di mesi;
– ricorrente: quando gli episodi si ripetono almeno tre volte in un anno.

Nei Paesi sviluppati si registra una percentuale di popolazione colpita da sinusite cronica, compresa tra il 3 ed il 10%. Negli ultimi anni bisogna fare una distinzione grazie all’avvento di nuove tecniche diagnostiche: oggi si preferisce parlare di rino-sinusite, cioè di un’infiammazione che interessa contemporaneamente sia il naso (rinite) sia uno o più delle cavità paranasali (sinusite).

Cause

raffreddore o sinusite?La sinusite può essere scatenata da un comune raffreddore o da qualunque altro fattore che determini l’infiammazione della mucosa; chi soffre di rinite allergica ha una più alta probabilità di sviluppare una sinusite cronica.

In rari casi la sinusite può essere la conseguenza della presenza di polipi nasali (piccole escrescenze della mucosa nasale e/o dei seni paranasali), o di deviazione del setto, o di un’infezione dell’arcata dentaria superiore.

Nei soggetti in condizioni di immunodeficienza (cioè in cui le difese immunitarie sono fortemente indebolite), così come nelle forme croniche, è più frequente che sia un fungo a causare la malattia.

Quando siamo più a rischio?

Questo è uno dei periodi in cui corriamo più il rischio di prendere un raffreddore o un’iniziale infiammazione che possa promuovere poi lo sviluppo di una sinusite.

Il cambio di stagione è rischioso! Dobbiamo stare attenti ai colpi di freddo, agli sbalzi di temperatura e all’innocuo raffreddore di stagione che possiamo trascinarci per molto tempo, fino ad arrivare a sviluppare un’intensa sinusite.

Come possiamo fortificarci?

Per rendere il corpo immune e forte agli “attacchi” dai fattori patogeni dobbiamo cercare di implementare le nostre forze immunitarie e la nostra capacità antinfiammatoria, in modo tale da evitare il più possibile di ammalarci.

Assumono un ruolo da protagonista in questo ambito gli omega 3, che troviamo soprattutto nel pesce; gli antiossidanti come la vitamina C e la vitamina E, che possiamo assumere attraverso la frutta e alcune verdure; i probiotici che rafforzano l’intestino e il suo sistema immunitario.

Fate attenzione però! Non è detto che l’alimentazione, in questi periodi delicati, possa essere sufficiente a rafforzare e ad assicurarci un buon sistema antinfiammatorio, quindi scegliete con cura una buona integrazione di tali nutrienti, laddove necessario.

Si possono alleviare i sintomi?

Inoltre possiamo agire anche per alleviare i sintomi: ci sono infatti erbe e sostanze che aiutano il corpo a drenare i liquidi, in modo da decongestionare la zona, sciogliere il muco e fare in modo di espellere il catarro, e allo stesso tempo disinfiammare per eliminare il problema a monte. Alcuni esempi sono dati dal Ribes Nigrum, dalla Curcuma, dalla Boswellia, preziosissimi in caso di sinusiti croniche e riniti allergiche, oppure la piantaggine acquatica, l’Hibiscus (anche conosciuto come karkadè), l’equiseto, etc.

Un ulteriore consiglio utile è di ridurre in cucina il consumo di latte e latticini, compresi i formaggi e lo yogurt, in quanto favoriscono la produzione di muco.

Dott.ssa Carolina Capriolo
Biologa Nutrizionista

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Questo articolo ha 2 commenti

  1. Pietro Placentino

    Molto utile; vorrei capire come scoprire se si tratta di polipi e la loro cura. Sono già stato operato a setto nasale ed estrazione di polipi e non voglio risottopormi ad alti interventi chirurgici.

    1. Carolina Capriolo

      Buongiorno Pietro,
      Per capire se si è difronte a dei polipi bisogna comunque effettuare un’indagine specifica da uno specialista per averne la diagnosi certa. Per quanto riguarda la gestione dei sintomi, è possibile aiutare il fisico con un elevato apporto di antinfiammatori naturali (omega, vitamina C, vitamina D), di drenanti in modo da favorire l’eliminazione del muco in eccesso e la liberazione delle vie aeree.

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