Il mondo del latte

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Ci dicono che da bambini il latte fa bene ed è fondamentale per la nostra crescita…ma fino a quando ci è utile berlo?
Sicuramente l’assunzione di latte materno si rivela preziosa durante l’allattamento, in quanto permette di fornire al bimbo tutti i nutrienti, nelle corrette proporzioni, di cui ha bisogno per iniziare a crescere e a svilupparsi. Stiamo parlando di proteine, sali minerali, ma anche di anticorpi, per rinforzare il sistema immunitario di difesa che il neonato non presenta ancora in modo efficace.

Una volta avvenuto lo svezzamento, siamo abituati a consumare quello di mucca, che caratteristiche presenta quest’ultimo?

Latte vaccino

Viene scelto perché considerato alimento completo, con una straordinaria ricchezza in nutrienti.mucca

Gli acidi grassi contenuti nel latte sono prevalentemente saturi, le proteine (caseine, albumine, globuline) hanno un alto valore biologico in quanto ricche di amminoacidi essenziali; infine gli zuccheri sono dati dal lattosio.

Per quanto concerne le vitamine, esso è particolarmente ricco di riboflavina (vitamina B2) e, in minor quantità le altre vitamine del gruppo B. Il latte intero presenta ottimi contenuti di vitamina A.
Passando invece ai sali minerali, si apprezzano quantità considerevoli di calcio e fosforo e leggermente inferiori di zinco e selenio.

Il suo apporto energetico varia a seconda del livello di scrematura: le calorie provengono soprattutto dai grassi (in quello intero) o dai carboidrati (in quello scremato).

In fase adulta non necessitiamo obbligatoriamente del latte per assicurare al fisico la giusta quantità di nutrienti, quest’ultimi infatti possiamo assumerli da altri cibi; anzi tale alimento potrebbe diventare “nocivo” per il fisico per 3 motivi:

E’ fortemente diffusa ai giorni nostri l’intolleranza al lattosio, lo zucchero contenuto nel latte, causata da una carenza di un enzima (la lattasi) che permette di digerire il lattosio scomponendolo in due zuccheri più semplici: glucosio e galattosio.

Il lattosio influisce negativamente sull’alterazione della flora batterica intestinale, tale zucchero infatti è un ottimo nutrimento per i batteri potenzialmente patogeni presenti nel colon e quindi ne favorisce lo sviluppo.

Essendo il lattosio uno zucchero, va ad impattare sulla glicemia (anche se in proporzioni inferiori rispetto al semplice glucosio).

E’ importante ricordare che la qualità del latte, e le sue caratteristiche organolettiche, variano profondamente a seconda di diversi fattori, quali l’animale di provenienza (la sua alimentazione), i livelli di scrematura e i trattamenti termici subiti per la conservazione.

Latte di asina

anticorpiTra i tanti tipi, quello di asina si avvicina più di ogni altro a quello materno. E’ per questo che in passato, quando ancora non si utilizzavano i latti artificiali per l’alimentazione dei neonati in assenza di latte materno, era il rimedio perfetto. Esso contiene infatti molti nutrienti e anticorpi, non tutti, di cui necessita il bebè, rappresenta quindi l’alternativa animale più completa.

Latte di capra

Questo tipo di latte, per il suo contenuto di grassi, presenta una maggiore digeribilità rispetto a quello ottenuto dalla mucca e ha anche un sapore più deciso. I lipidi in questione sono soprattutto a media e a corta catena (acido butirrico, caprilico, laurico), grassi che seppur saturi non influiscono negativamente sui livelli di colesterolo del corpo.

Alternative nutrienti

Si può scegliere, soprattutto da adulti, di sfruttare delle ottime alternative, altrettanto nutrienti, per sostituire il latte vaccino. Tra queste troviamo:

Latte di mandorle: consiste in una bevanda mandorlederivata dall’infusione a freddo o dalla spremitura in acqua delle mandorle tritate. Tale prodotto è fortemente ricco di antiossidanti come la vitamina E e di grassi insaturi (acido oleico e linoleico)
Latte di cocco: anch’esso deriva dalla spremitura della polpa di cocco, è caratterizzato da una buona componente grassa ed è ricco di fibra, fattori che lo rendono saziante.
Latte di avena: preso come esempio di bevanda derivata dai cereali, questa rappresenta, tra i tipi di latte vegetali, il giusto compromesso tra sapore e composizione. Il latte di avena infatti al sapore non risulta molto dolce, come invece potrebbe essere quello di riso, né molto particolare come quelli di mandorle e di cocco descritti precedentemente. Sicuramente il suo contenuto di zuccheri è maggiore, derivando da un cereale.

Dott.ssa Carolina Capriolo
Biologa Nutrizionista

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Questo articolo ha 7 commenti

  1. Adamo

    IO VARIO TRA LATTE DI SOIA DI NOCI E DI MANDORLR E DI AVENA E CI AGGIUNGO ORZO SOLUBILE PER ELIMINARE IL SAPORE TROPPO DOLCIASTRO.

  2. Adamo

    Io conosco e bevo anche il latte di noci.

  3. MABY

    Io uso il latte di riso….ha un sapore dolcissimo ed è estremamente leggero….Maby

  4. Maria Grazia

    come mai non viene menzionato il latte o bevanda alla soia?

    1. Carolina Capriolo

      Buonasera Maria Grazia,
      Questa è un’ottima ed interessantissima domanda! La soia possiede degli elementi che contrastano l’assimilazione di alcuni nutrienti dei cibi e ostacola la comunicazione tra le varie cellule, per saperne di più, può leggere questo articolo https://meetabacademy.com/tutta-la-verita-sulla-soia/

  5. Franca Buscema

    La vitina D aiuta a costruire il collagine delle articolazioni?

    1. Carolina Capriolo

      Buongiorno Franca,
      Si tra i vari ruoli preziosi della vitamina D c’è anche quella di partecipare alla formazione di collagene per le articolazioni, oltre ad abbassare i livelli infiammatori e a regolare la deposizione e l’assorbimento di calcio.

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